domenica 29 marzo 2009

GINETTO BRIZZOLARI, ASSO DELL'AVIAZIONE




Dal libro di Gianni Bianchi "GINETTO BRIZZOLARI" La storia di un Asso precursore delle Freccie Tricolori. Gino Brizzolari era nato a Marina di Massa il 16 dicembre 1907 nel palazzo di fronte all'attuale Centro Congressi. Morì ad Atene al termine di una manifestazione aerea. All'aeroporto militare di Atene c'è una targa che lo ricorda. I suoi concittadini non sanno neppure che è esistito.


Qui di seguito un veloce riassunto della sua storia, invitando quanti vogliano conoscerlo a leggere il libro. Un invito agli Amministratori a rendere giustizia alla memoria del nostro concittadino.


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Brizzolari 2' da sinistra



Un grande acrobata dimenticato Gino Brizzolari,a metà degli anni ’20, lascia Marina di Massa e arriva alla Scuola di Volo di Ghedi nei pressi di Brescia.Inizia con il massimo entusiasmo l'apprendimento dell'arte del volo. Ben presto impara le manovre fondamentali dell'aereo "un gioco da ragazzi" e vorrebbe andare "oltre" passare immediatamente alle figure acrobatiche almeno quelle più semplici, le uniche che ti fanno sentire un tutt'uno con la macchina. L' Aviazione mondiale vive in quegli anni un periodo fantastico, Charles Lindbergh, Italo Balbo,non c' e un mese senza che un nostro pilota (De Bernardi, Ferrarin, Passaleva, Del Prete, Maddalena, Antonimi) non migliori un record mondiale aeronautico. Brizzolari freme, ha avuto la conferma di essere particolarmente dotato per il volo, anche i suoi istruttori Baldazzi, Rizzotto, Cirello si sono accorti del campioncino in erba che pilota il CR 1 come fosse una libellula.Avevano varcato la soglia della scuola di volo acrobatico che erano dei pivelli in ammirazione dei loro istruttori; giorno dopo giorno, allenamento dopo allenamento riescono a compiere le stesse manovre dei maestri o addirittura a superarli. L'incidente, la manovra azzardata o la bravata che possono costare la vita sono sempre in agguato. Tra questi “Fior di manici” due soprattutto si sono elevati e monopolizzano l'attenzione della compagnia, il Serg. Gino Brizzolari e l'altro Serg. Tommaso Diamare.Brizzolari si distingue per la facilità e abilità di volo che gli consentono di rendere semplici, passaggi acrobatici di gran difficoltà, con questa assoluta padronanza del CR 20, nella finta caccia difficilmente gli avversari riescono a scrollarselo dalla coda; nella caccia al palloncino sopravanza i colleghi con un numero impressionante di bersagli abbattuti. Gli inglesi fanno le loro esibizioni ad una distanza di una ventina di metri l 'uno dall' altro per evidenti ragioni di sicurezza; se facesse accostare i velivoli ala contro ala? Lui stesso ha sperimentato questa tecnica durante certe battaglie della WW 1 ; la paura del botto è grande ma con un severo allenamento si potrebbe tentare. "Allora quando si comincia a volare ala contro ala?" azzarda a dire qualcuno. Afferrate le parole Brizzolari non ci pensa su due volte, chiama in disparte il suo abituale compagno di allenamento Citi: "Andiamo su Codroipo, voglio perfezionare le nostre acrobazie". Già da tempo Brizzolari, stanco dei soliti esercizi allargati per superare nuovi limiti si è messo a volare ala contro ala; la sua eccezionale bravura gli permette di effettuare già diversi passaggi e quel pomeriggio avrebbe provato sopra i prati di Codroipo un looping. Fatta quota sui 600 metri Brizzolari fa il cenno convenzionale: "Vai Andrea, fammi il looping, non ti preoccupare di me". Citi parte e Brizzolari, appiccicato come una sanguisuga, lo segue passo passo; alla fine la gran volta completa la terribile manovra. Un semplice sbattimento di ali e l'agitare di una mano sono il segno della vittoria; non si rendono neppure ben conto di aver, per la prima volta al mondo, completato una figura che diventerà il classico di ogni pattuglia acrobatica. Pochi minuti di volo separano Codroipo da Campoformido, coperti dai due con il cuore che sussulta non tanto per il pericolo corso di mangiarsi le ali a vicenda ma per la gioia di far vedere ciò di cui sono capaci i Ragazzi di Campoformido. Gli amici a terra assistono estasiati al loopingLa Grecia rappresenta l 'ultima tappa, li aspetta ancora Tirana, poi un bel balzo e finalmente in Italia. Agli ateniesi, Corso Fougier presenta il solito collaudato copione per accendere gradualmente l'animo degli spettatori. Nel primo atto due piloti, Diamare e De Giorgi, eseguono la "finta caccia", seguono i solisti e nel centro il clou dello spettacolo: l'acrobazia collettiva. Al momento del decollo della pattuglia qualche nuvolone nero in lontananza pone delle apprensioni"Si farà in tempo a completare il programma?"I Ragazzi eseguono impeccabilmente la freccia, la piramide, la linea di fronte, il cuneo. Le folate di vento che hanno iniziato a far sbandare i leggeri biplani non destano eccessiva preoccupazione: Le prime gocce d'acqua, intanto, consigliano una gran parte del pubblico a dirigersi verso l'uscita, solo i più appassionati seguono immobili l'ultima manovra dei Pazzi Volanti. La "greca" viene completata e la pattuglia in perfetta formazione si dirige all'atterraggio. Brizzolari vola sotto il collega Sansone ad una distanza maggiore del solito, visti i continui sbandamenti.I due sorvolano un monastero circondato da ulivi, superata una gola inizieranno il planee per l'atterraggio. Una simpatica festa alla Casa degli Italiani li aspetta. Gli ulivi sono alberi corti e tozzi con dei rami robusti ed un fogliame talmente piccolo e fitto che neanche il vento riesce a far oscillare vistosamente. Forse ci fossero stati dei platani o dei pioppi, o meglio delle canne, Brizzolari avrebbe notato un anomalo scuotimento e questa lo avrebbe messo in guardia su quella raffica assassina in arrivo, amplificata dalla profondità del baratro. Il vento colpisce dal basso l' ampia superficie alare del CR 20 proiettandolo in alto. Brizzolari prontamente agisce sulla cloche e sulla pedaliera per contrastare la violenta azione del vento ma quella voragine maledetta ha prodotto un turbine malefico che scuote l' aereo come fosse un leggero fuscello e lo porta fin sotto l'elica del compagno spinto dall'Isotta-Fraschini a pieni regimi. Le pale, in un attimo divorano le due sottili semiali del CR 20 di Brizzolari che monco e senza portanza viene risucchiato nel burrone di Clitypito. Dell'intera vicenda è testimone un frate di un vicino monastero che resosi conto della tragedia si precipita sul posta e fa in tempo a dare l 'Estrema Unzione al caro Brizzolari. I greci a ricordo del sacrificio del pilota italiano eressero una lapide sul posto dell'incidente ma le brutture della guerra prima e della rivolta popolare poi, consigliarono le autorità greche a spostare la lapide nei giardini del Circolo Ufficiali dell' Aeroporto militare di Tatoi, oggi sede dell' Accademia Aeronautica, perchè non venisse profanata. Un pensiero che onora l' Aeronautica Militare greca e tutto un popolo. Sono passati 75 anni da quel giorno; dell'asso Brizzolari oggi si ricordano si e no tre, quattro persone. E' giusto questo? Non dovrebbe la Sua città natale fare almeno altrettanto di quello che hanno fatto i greci?

Brizzolari 3' da sinistra

3 commenti:

  1. non conoscevo la storia di Brizzolari, è proprio una vergogna che Massa non conosca (o non vuol conoscere) questo figlio della sua terra. Sindaco fai qualcosa !

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  2. Brizzolari è morto nel momento sbagliato. Una quindicina d'anni dopo e sarebbe stato un eroe partigiano con tutti gli onori e commemorazioni annuali

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  3. Sono pronipote di Ginetto Brizzolari e posso dire che Gianni Bianchi ha scritto proprio un bel libro, va a rispolverare la storia di un bravo ragazzo precursore dei tempi. Dubito che Ginetto sarebbe stato partigiano, in famiglia a quel tempo avevano la tessera del partito, ma non si sa mai... All'aereoporto di Tatoi ad Atene c'è il suo monumento meravigliosamente conservato dalle Autorità militari. Nel 2010 partecipai, assieme a G. Bianchi, ad una cerimonia commemorativa in suo onore con tanto di Capi di Stato maggiore della aereonautica greci, albanesi, romeni e bulgari. In effetti a Massa nemmeno sanno chi sia. Andrea Luchi

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